20 volte in 3 mesi: la narrativa di ZEC come "l’argento di Bitcoin" regge davvero?

La ricerca della privacy da parte dei cypherpunk risale a 16 anni fa, alla nascita di Bitcoin, che ha incorporato meccanismi di privacy in un registro completamente trasparente, dando così il via all'intero mondo delle criptovalute. Ancora oggi, la privacy nel settore crypto rimane un tema centrale.

Se avessi acquistato e detenuto ZEC fin dal primo annuncio di Mert, il "figlio della versione" di questa bull run, avresti realizzato in meno di 3 mesi un raro 20x tra le altcoin di quest'anno.

Quando ZEC è passato da 238 dollari a 580 dollari in 40 giorni, con un aumento di 20 volte in tre mesi e raggiungendo il massimo degli ultimi sette anni, il mercato crypto si è reso conto che un settore dimenticato stava tornando con forza. Nell'ultima settimana, l'intero comparto delle privacy coin è aumentato di circa l'80%, con progetti storici come DASH, DCR, ZEN che hanno registrato rialzi superiori al 100%.

Ancora più sorprendente è stato il cambiamento del sentiment di mercato. Solo pochi mesi fa, le privacy coin erano etichettate come "orfani della regolamentazione", con Kraken che delistava XMR e la proposta di divieto UE per il 2027 che spaventava gli investitori. Ora, "la privacy è una necessità, non una funzione" è diventato un tema ricorrente su Twitter, Arthur Hayes ha pubblicamente dichiarato "ZEC target 10.000 dollari", e Vitalik ha più volte sostenuto ZKsync.

Qual è il vero motore di questa corsa? È la domanda di rifugio sotto la pressione regolatoria, o pura speculazione finanziaria? E soprattutto, quanto potrà durare questa ondata?

Chi guida il rialzo?

ZEC è senza dubbio il leader assoluto di questa fase di mercato. Dai 237,84 dollari del 23 ottobre ai 532,06 dollari del 7 novembre, in 40 giorni ha registrato un aumento del 120%, con un rialzo annuo del 700%. Questo prezzo non solo rappresenta un nuovo massimo dal 2018, ma riporta ZEC sotto i riflettori degli investitori mainstream.

Ripercorrendo alcune date chiave, si può vedere chiaramente la traiettoria di crescita di ZEC:

1 ottobre: Grayscale annuncia la riapertura del trust ZEC (ZCSH), offrendo riduzione delle commissioni e funzione di staking; ZEC balza del 22% in giornata;

24 ottobre: si verifica un "breakout a bandiera" nella struttura tecnica, con gli indicatori on-chain OBV e CMF in crescita simultanea; in 4 giorni il prezzo sale del 40%;

1 novembre: l'open interest dei futures supera per la prima volta i 770 milioni di dollari, Arthur Hayes rilancia il target a "10.000 dollari", scatenando uno short squeeze e un rialzo giornaliero del 15%;

7 novembre: il prezzo supera i 532 dollari, il volume spot nelle 24 ore raggiunge 1,75 miliardi di dollari, 1,4 volte la media mensile;

Ancora più rilevante è il miglioramento dei fondamentali: il saldo dello shielded pool di ZEC supera per la prima volta i 5 milioni di token, circa il 30% della supply circolante, pari a 2,5 miliardi di dollari in modalità di storage completamente anonima. Il volume giornaliero di transazioni è passato da 10.000 a 12.600, con la quota di transazioni schermate salita dal meno del 10% al 25-30%. Questi dati dimostrano che il rialzo di ZEC non è pura speculazione, ma sostenuto da una reale domanda di privacy.

La performance di ZEC ha acceso l'intero settore privacy, portando all'esplosione di diversi progetti storici dimenticati dal mercato:

Dietro questa crescita collettiva ci sono due fattori chiave:

Il primo è il lancio concentrato di nuovi prodotti sulle piattaforme di trading. Tra il 2 e il 6 novembre, Binance, OKX e Bitget hanno lanciato contratti perpetui o nuove coppie spot per DASH, ZEN e SCRT, portando non solo maggiore liquidità ma anche un effetto leva amplificato dai derivati. Per esempio, il volume combinato spot e futures di DASH nelle 24 ore ha superato 1,2 miliardi di dollari, con un aumento del 2,8x rispetto al periodo precedente.

Il secondo è il progresso tecnico o di protocollo. Il 2 novembre DASH è diventato asset nativo di Maya Protocol, abilitando lo swap anonimo cross-chain; ZEN ha completato la migrazione su Base L2, raddoppiando l'efficienza zk-SNARK; SCRT e ROSE hanno beneficiato della nuova narrativa che combina privacy computing e AI.

Oltre a ciò, il settore privacy ha un player speciale: ZKsync (ZK).

Dal punto di vista tecnico, ZK è una soluzione di scaling Layer-2 per Ethereum, con transazioni trasparenti a livello di mainnet; tuttavia, grazie alle sue funzioni opzionali di privacy ZK e alla private chain aziendale Prividium, piattaforme come CoinGecko e Santiment lo classificano tra i progetti privacy.

Nell'ultima settimana, ZK ha registrato un aumento superiore al 130%, risultando uno dei progetti privacy con la crescita maggiore. Questo risultato è stato catalizzato da tre fattori:

Salto di performance con l'upgrade Atlas: il 1 novembre, l'upgrade Atlas ha aumentato il TPS teorico da 2.000 a 15.000-30.000, la finalità di ZK è passata da 3 ore a 1 secondo, e il costo per transazione è sceso da 0,0013 dollari a meno di 0,0001 dollari. Il principale limite di ZK era il costo, molto più alto rispetto a OP, ma con Atlas questo problema è stato drasticamente ridotto.

Ristrutturazione del tokenomics: la proposta "ZKnomics Part I" del 4 novembre prevede che le commissioni di rete e le licenze aziendali confluiscano nel Treasury, per buyback-burn e staking dividend, trasformando ZK da governance token a asset con cash flow. L'APY stimato per lo staking è dell'8-12%.

Sostegno pubblico di Vitalik: il 1 novembre, Vitalik ha pubblicato due tweet definendo ZKsync "sottovalutato", facendo aumentare il volume di ZK di 30 volte in giornata. Il supporto di figure chiave ha avuto un ruolo catalizzatore fondamentale sul sentiment di mercato.

Qual è la logica dietro la narrativa privacy?

Il "rifugio premium" sotto la regolamentazione

Apparentemente, una regolamentazione più severa dovrebbe penalizzare le privacy coin, ma in realtà è proprio la pressione regolatoria a stimolare la domanda di privacy.

Le restrizioni normative stanno accelerando. La bozza dell’Anti-Money Laundering Regulation (AMLR) dell’Unione Europea prevede il divieto totale delle privacy coin entro il 2027; la Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) statunitense intende rafforzare i controlli sugli "indirizzi self-custody ad alto rischio". Con l’arrivo degli ETF spot su bitcoin ed ethereum sotto la lente dei regolatori, tutte le transazioni on-chain sono soggette a tracciamenti più rigorosi.

Gli asset compliant sono sempre più trasparenti, mentre quelli privacy diventano rari.

Per questo i media occidentali hanno già ribattezzato questa fase "Crypto Anti-Surveillance Wave". ZEC e XMR sono stati ridefiniti come "l’ultima linea di difesa per l’anonimato on-chain". Il consenso sui social è ancora più diretto: "La privacy non è una funzione, ma un diritto fondamentale".

I dati on-chain confermano la crescita della domanda reale.

Il saldo dello shielded pool di ZEC è passato da 4 a 4,9 milioni di token in 40 giorni, con un aumento del 25%; la quota di transazioni schermate è salita dal meno del 10% al 25-30%, segno che sempre più utenti scelgono modalità di transazione completamente anonime. Più utenti, maggiore garanzia di privacy e più evidente l’effetto network.

L’aumento dell’attività on-chain di ZEC, DASH e ROSE è un’ulteriore prova: le transazioni giornaliere di ZEC sono passate da circa 10.000 (1 ottobre) a 12.600 (7 novembre), +26%. Le transazioni medie giornaliere di DASH negli ultimi 30 giorni sono cresciute del 15%, da circa 1.300 a 1.500; ROSE è aumentato del 200%, da circa 3.300 a 10.000.

Il TVL di ZK merita attenzione. Dopo l’attivazione dell’upgrade Atlas, il TVL di ZKsync Era è risalito da 500 a 600 milioni di dollari (+20%), una crescita controcorrente rispetto al calo generale del TVL nel settore Layer-2.

I dati sugli afflussi nelle piattaforme di trading riflettono la tendenza al lock-up dei token. In 48 ore, il net inflow di ZEC sulle piattaforme è crollato da 41,8 milioni a 3,66 milioni di dollari (-91%). Questo indica che i detentori non stanno speculando a breve termine, ma credono nella crescita della domanda di privacy nel lungo periodo.

L’effetto Grayscale su ZEC

Il ritorno dei capitali istituzionali è uno dei catalizzatori più importanti di questa fase di mercato.

La riapertura del Grayscale ZEC Trust è stato l’evento più rilevante di ottobre. Il 1 ottobre, Grayscale ha annunciato la riapertura delle sottoscrizioni al trust ZCSH, con due upgrade: eliminazione delle commissioni di gestione e introduzione dello staking con rendimento annuo del 4-5%. Questa combinazione ha migliorato notevolmente il rapporto rischio-rendimento.

Perché il nome "Grayscale" ha così tanto peso? Perché negli ultimi dieci anni è stato quasi l’unico ponte compliant per gli investitori istituzionali verso le crypto, nonché un indicatore di prezzo. I trust lanciati negli USA da Grayscale hanno fornito esposizione crypto a fondi pensione, family office e hedge fund, diventando un indicatore anticipatore delle preferenze e della scala degli investimenti istituzionali.

Dal 2013, Grayscale ha lanciato trust su BTC, ETH, SOL, LTC, BCH, ETC, FIL, XLM e altri, molti dei quali hanno vissuto il classico "Grayscale effect": afflusso di capitali, aumento dei prezzi, ampliamento del premium e formazione di una narrativa condivisa. Il trust ZEC (ZCSH) è stato creato nel 2017 e durante il bull market 2020-2021 ha vissuto fasi di premium estremo, diventando un asset di riferimento per gli istituzionali nel settore privacy.

Tuttavia, con l’inasprimento della regolamentazione e la pressione compliance sulle privacy coin, ZCSH ha sospeso le sottoscrizioni nel 2022 ed è rimasto inattivo nel 2023. La riapertura rappresenta un endorsement di Grayscale agli asset privacy, con un valore simbolico superiore al capitale stesso.

I dati mostrano che l’AUM di ZCSH è aumentato del 228% in un mese, da circa 42 milioni a 136 milioni di dollari, pari all’1,9% della supply di ZEC. Per un asset con un volume medio giornaliero di centinaia di milioni di dollari, il lock-up del 2% della supply nel trust ha un impatto significativo sull’offerta.

La logica più profonda è l’effetto indiretto degli ETF. L’approvazione degli ETF spot su bitcoin ed ethereum ha portato questi asset sotto un regime regolatorio stringente, con ogni transazione tracciabile. Alcuni istituzionali e HNWI, per evitare questa trasparenza, stanno spostando capitali su asset anonimi. Il trust ZEC di Grayscale offre un canale compliant: esposizione alle privacy coin tramite strumenti finanziari tradizionali.

Le posizioni comuni dei "figli della versione" nel mondo crypto

I social media hanno svolto il ruolo di amplificatore in questa fase di mercato.

Durante il rally di ZEC, Mert, considerato il "figlio della versione" dell’ecosistema Solana in questa bull run, è stato una delle voci chiave dietro il prezzo. CEO di Helius, infrastruttura core di Solana, e figura di riferimento nell’ecosistema, Mert ha iniziato a raccomandare ZEC già a 30 dollari, continuando a promuoverlo quotidianamente su X, livestream e podcast. Di conseguenza, le community di ZEC e Solana si sono fortemente sovrapposte.

Ancora più catalitico è stato l’intervento ripetuto di Arthur Hayes. Il co-fondatore di BitMEX, noto per aver previsto i punti di svolta del ciclo precedente, il 31 ottobre ha fissato il target di ZEC a 1.000 dollari, già sorprendente; il 1 novembre lo ha alzato a 10.000 dollari, definendo ZEC "asset di rifugio del mercato crypto". Quel tweet ha superato 200.000 interazioni in un giorno, facendo impennare il volume e il prezzo di ZEC del 15% in poche ore.

Successivamente, l’intervento di Naval Ravikant ha spostato la narrativa di ZEC da "asset speculativo" a "battaglia di valori e tecnologia". Con la frase "La privacy è un diritto fondamentale, non uno strumento criminale", Naval ha ridefinito il valore delle privacy coin.

Come "massimo sostenitore di ZK", Vitalik il 1 novembre ha pubblicato una serie di tweet definendo ZKsync "sottovalutato", facendo aumentare di 30 volte il volume degli asset ZK e lanciando il trend "ZK Season is here".

ZEC è davvero "l’argento di Bitcoin"?

Con il rialzo di ZEC, la community ha proposto la narrativa di "Bitcoin Silver". Ma questo ruolo è davvero sostenibile?

Gli ottimisti ritengono che il rialzo di ZEC non sia dovuto solo alla narrativa privacy. Un indizio chiave è la divergenza nelle performance di mercato: se il rialzo di ZEC fosse solo per la privacy, anche RAIL, principale progetto privacy dell’ecosistema EVM, avrebbe dovuto beneficiarne.

RAIL è un protocollo privacy su Ethereum che consente l’anonimizzazione di ETH, token ERC-20 e NFT. Vitalik stesso ha utilizzato RAIL per anonimizzare milioni di dollari in ETH e lo ha integrato nativamente nel suo nuovo progetto Kohaku (un wallet SDK); MetaMask e OKX wallet sono partner. Dal punto di vista dei fondamentali, RAIL applica una fee dello 0,25% sui fondi che entrano ed escono dal privacy pool, e il 77% della supply è bloccata in staking per 30 giorni, rendendo la reale circolazione molto inferiore ai dati nominali. Si tratta di un progetto con un modello di business e tokenomics chiari, non solo di speculazione.

Ma da metà ottobre, il mercato ha lanciato un segnale chiave: ZEC ha continuato a salire, mentre RAIL si è fermato. Questo potrebbe indicare che il rialzo di ZEC non dipende solo dalla privacy, ma dal fatto che il mercato sta rivalutando le sue proprietà monetarie e la funzione di store of value. In altre parole, la privacy è solo un catalizzatore, la vera narrativa è "ZEC può diventare l’argento di Bitcoin"—una storia con un potenziale molto più ampio.

Gli ottimisti ritengono che ZEC abbia tutte le carte in regola per essere il "Bitcoin Silver". Dal punto di vista tecnico, ZEC utilizza il proof-of-work (POW) come Bitcoin, garantendo la sicurezza della rete tramite la competizione di hashpower, più in linea con il principio di "neutralità monetaria" rispetto al proof-of-stake (POS)—nessuno può controllare la rete solo detenendo token. La supply totale di ZEC è fissata a 21 milioni di token, un meccanismo di hard cap tipico degli asset store of value, che evita il rischio di inflazione. Ancora più importante, la funzione privacy di ZEC è un vantaggio: in un mondo di crescente regolamentazione e trasparenza on-chain, la privacy sta passando da "funzione opzionale" a "necessità monetaria". Quando ogni transazione bitcoin è tracciabile e ogni indirizzo può essere etichettato, le transazioni schermate di ZEC offrono reale fungibilità—una delle proprietà fondamentali della moneta.

Dal punto di vista della valutazione, gli ottimisti sottolineano che la capitalizzazione di ZEC è ancora molto bassa rispetto a Bitcoin, lasciando ampio spazio di rivalutazione. Se ZEC venisse accettato come asset store of value e ottenesse anche solo il 5-10% della quota di Bitcoin, il potenziale di crescita sarebbe multiplo. Storicamente, il rapporto di valore tra argento e oro oscilla tra 1:50 e 1:80; applicando la stessa logica, il gap di valutazione tra ZEC e Bitcoin è ancora enorme.

I pessimisti, però, offrono una prospettiva completamente diversa.

Secondo loro, se il valore di ZEC fosse davvero nella "moneta/store of value", il vero concorrente di Bitcoin sarebbe Ethereum, non ZEC.

Ethereum non solo ha smart contract, un vasto ecosistema DeFi e riconoscimento istituzionale, ma di fatto già svolge il ruolo di "moneta programmabile": decine di miliardi di stablecoin circolano su Ethereum, e centinaia di miliardi sono bloccati nei protocolli DeFi. Rispetto a questo, ZEC, pur avendo privacy e supply fissa, manca di profondità di ecosistema e casi d’uso, risultando più un "tool a funzione singola" che una "moneta universale".

In questo quadro, i pessimisti preferiscono progetti come Railgun. RAIL, migliorando la privacy di Ethereum, ne rafforza la funzione monetaria. Questo significa che RAIL beneficia sia della narrativa privacy sia di quella monetaria di Ethereum—appoggiandosi a un ecosistema più grande e maturo, invece di tentare di costruire un nuovo sistema monetario da zero.

Dal punto di vista della valutazione, il potenziale di crescita è molto diverso. Se RAIL crescesse di 20 volte, il suo fully diluted valuation (FDV) raggiungerebbe i 4 miliardi di dollari, in linea con i top project dell’ecosistema Ethereum, facilmente comprensibile e accettabile dal mercato. Se invece ZEC crescesse di 20 volte, il suo FDV arriverebbe a 160 miliardi di dollari, diventando il terzo asset crypto per capitalizzazione dopo Bitcoin ed Ethereum. Questo richiederebbe che il mercato creda davvero che ZEC possa essere alla pari con Bitcoin ed Ethereum—un traguardo molto ambizioso.

Non è una questione risolvibile con la teoria, ma solo con i fatti di mercato: nei prossimi 12-24 mesi, il saldo dello shielded pool di ZEC continuerà a crescere? Gli istituzionali useranno canali compliant come Grayscale per investire in ZEC? La pressione regolatoria schiaccerà ZEC o ne rafforzerà la scarsità?

Le risposte a queste domande determineranno se la narrativa di ZEC come "Bitcoin Silver" potrà reggere, e la durata e profondità di questa bull run delle privacy coin.