Il "Presidente delle Criptovalute" Trump ha premuto il pulsante di avvio del mercato toro?

Trump vince le elezioni, BTC segna nuovi massimi storici per due giorni consecutivi, raggiungendo un massimo di 76.243 dollari.

Autore: Mu Mu

“Rendere l’America la capitale delle crypto”, questa frase di Donald Trump durante la campagna presidenziale aveva acceso l’entusiasmo degli investitori in asset digitali, tanto che il mercato delle criptovalute aveva vissuto una vera e propria “Trump trade”. Il 6 novembre, questa figura di spicco del Partito Repubblicano è finalmente riuscita a essere eletta come 47° presidente degli Stati Uniti, facendo decollare sia il mercato crypto che quello azionario americano.

Secondo i dati Wind, alla chiusura di mercoledì di Wall Street, il Dow Jones ha segnato 43.729,93 punti, con un aumento del 3,57%; il Nasdaq ha chiuso a 18.983,47 punti, in rialzo del 2,95%; l’S&P 500 ha chiuso a 5.929,04 punti, con un incremento del 2,53%. Tutti e tre i principali indici statunitensi hanno chiuso ai massimi storici.

Secondo i dati di Coingecko, Bitcoin (BTC), la criptovaluta con la maggiore capitalizzazione di mercato, ha superato i 75.000 dollari il 6 novembre e il giorno successivo ha toccato quota 76.240 dollari, segnando nuovi massimi storici per due giorni consecutivi. Anche la capitalizzazione totale del mercato crypto è tornata a 2,6 trilioni di dollari, a un passo dal massimo storico di 3 trilioni di dollari (novembre 2021).

La comunità crypto mostra ottimismo riguardo al mercato dopo l’elezione di Trump, ma alcuni osservano con cautela se il “presidente crypto” manterrà le promesse fatte agli elettori del settore.

Oltre al sentiment, un altro fattore strettamente legato all’afflusso di capitali è la decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il mercato osserva anche come il nuovo presidente influenzerà il ritmo e l’entità dei tagli dei tassi, dato che Trump ha più volte espresso pubblicamente insoddisfazione nei confronti dell’attuale presidente della Fed, Jerome Powell.

Trump vince le elezioni BTC segna nuovi massimi storici

Il tanto atteso risultato delle elezioni presidenziali americane è arrivato: Trump ha vinto con 277 voti, ottenendo il biglietto per tornare alla Casa Bianca.

Nella competizione serrata tra Trump e Harris, l’andamento di Bitcoin (BTC) ha mostrato una correlazione positiva con le probabilità di vittoria di Trump. Nei giorni precedenti al voto finale, quando i sondaggi davano Trump in svantaggio di 1% rispetto a Harris, BTC ha interrotto la sua tendenza al rialzo, scendendo del 3%. Il 6 novembre (fuso orario GMT+8), quando Trump ha ottenuto più voti, BTC è salito con forza, segnando un nuovo massimo storico di 75.409 dollari, con un aumento del 7% nelle 24 ore.

Inoltre, l’open interest sulle opzioni BTC è aumentato in modo significativo prima e dopo l’annuncio dei risultati elettorali, segnalando una forte aspettativa di volatilità post-elezioni. Secondo i dati di TradingView, il Bitcoin Implied Volatility Index (DVOL) dell’exchange di opzioni crypto Deribit è salito al 63,24% annualizzato, il livello più alto da fine luglio.

Aumento dell’open interest sulle opzioni BTC

Al 7 novembre, ore 17 (UTC+8), tra le prime 5 criptovalute per capitalizzazione di mercato, oltre a BTC e alla stablecoin USDT, anche ETH (Ethereum), SOL (Solana) e BNB (BNB Chain) hanno registrato performance notevoli: ETH, dopo 3 mesi, è tornato sopra i 2.800 dollari, con il maggior rialzo nelle 24 ore, oltre l’8%; SOL ha superato i 190 dollari, con un aumento del 3,8% nelle 24 ore; BNB si è mantenuto intorno ai 600 dollari, con un incremento del 2,7% nelle 24 ore.

Inoltre, il principale progetto del settore Meme coin, DOGE (Dogecoin), grazie anche al supporto di Elon Musk, sostenitore di Trump, ha superato i 0,203 dollari, vicino al massimo annuale di 0,220 dollari. Il CEO di Tesla, nella scorsa bull run crypto, è stato il KOL più noto di Dogecoin, influenzandone il prezzo con le sue dichiarazioni. Ora Musk è un “super fan” di Trump: lo sostiene pubblicamente e ha donato 75 milioni di dollari al Partito Repubblicano.

DOGE è salito del 14% in un solo giorno la settimana precedente, probabilmente stimolato dall’annuncio di Musk di voler creare un Department of Government Efficiency, il cui acronimo D.O.G.E. coincide perfettamente con il ticker di Dogecoin. Dopo aver partecipato a un comizio di Trump, Musk ha anche pubblicato un tweet con l’avatar di DOGE, facendo salire il prezzo da 0,14 a 0,16 dollari in giornata.

Il 6 novembre, Musk ha pubblicato diversi tweet a sostegno di Trump. Quando Trump ha superato Harris nei voti, Musk ha scritto “Game, set and match”, suggerendo che la partita fosse chiusa: DOGE è balzato di oltre il 20%.

Per quanto durerà l’influenza del “presidente crypto” sul mercato?

Senza dubbio, l’elezione di Trump ha dato una forte spinta a un mercato crypto che era rimasto incerto per mesi, soprattutto perché il presidente aveva più volte promesso politiche “crypto-friendly” per conquistare il voto degli appassionati americani, promettendo un approccio più liberale rispetto ai Democratici rappresentati da Harris.

Le “promesse crypto” di Trump includono il rifiuto della creazione di un dollaro digitale governativo, ma il sostegno a una legge sulle stablecoin in dollari; la rimozione del presidente della SEC Gary Gensler, noto per la sua posizione dura contro le società crypto, e un’inversione dell’ostilità regolatoria verso il settore; la protezione del diritto dei cittadini americani di custodire autonomamente i propri asset digitali, e altro ancora.

Tra queste promesse, la più entusiasmante per la comunità è la proposta di una legge per la riserva strategica di Bitcoin, che porterebbe il governo americano a detenere BTC a lungo termine invece di venderlo, e la creazione di un “Bitcoin and Crypto Presidential Advisory Committee”.

Considerando l’atteggiamento favorevole di Trump verso il settore, l’analista di Standard Chartered Geoff Kendric aveva previsto che, in caso di vittoria di Trump, BTC avrebbe potuto raggiungere i 125.000 dollari.

PlanB, creatore del modello Stock-to-Flow (S2F) per Bitcoin, è stato ancora più audace, indicando anche le tempistiche: se Trump fosse stato eletto a novembre, BTC avrebbe raggiunto i 100.000 dollari; con l’afflusso di capitali negli ETF su BTC, il prezzo sarebbe salito a 150.000 dollari a dicembre; e a marzo 2025 avrebbe superato i 500.000 dollari.

Ora che la presidenza di Trump è certa, la possibilità che queste promesse vengano mantenute sarà uno dei criteri con cui molti osservatori valuteranno il futuro del mercato.

Diversi analisti ritengono che il rialzo di Bitcoin guidato dalle elezioni sia più che altro un fenomeno temporaneo. L’analista The Giver, basandosi sulla limitata liquidità di mercato, sottolinea che l’impennata di BTC potrebbe essere confinata al quarto trimestre del 2024 e difficilmente proseguirà l’anno successivo.

Altri analisti ricordano che, anche se Trump manterrà le promesse crypto, queste dovranno essere implementate gradualmente nei 4 anni di mandato e saranno soggette a molteplici vincoli: le nomine presidenziali devono essere approvate dal Senato; le riforme economiche o le modifiche alle leggi devono passare dal Congresso. “Tradurre le parole in fatti richiederà tempo, ma nel complesso, un governo guidato da Trump probabilmente ridurrà gli ostacoli regolatori allo sviluppo del settore crypto e tecnologico negli Stati Uniti.”

Se si considera il risultato delle elezioni presidenziali americane come un punto di svolta per il mercato crypto, il fattore di influenza a lungo termine rimane la decisione sui tassi della Federal Reserve, che ogni mese genera volatilità nei mercati finanziari.

La prossima riunione della Fed si terrà l’8 novembre (fuso orario GMT+8) e il mercato prevede che il taglio dei tassi a novembre sia ormai certo. Secondo le previsioni di CME “FedWatch”, la probabilità di un taglio di 25 punti base a novembre è del 99,7%, mentre la probabilità di mantenere i tassi invariati è dello 0%. Tuttavia, una delle questioni chiave è se le decisioni future della Fed saranno influenzate dall’insediamento del nuovo presidente.

Si prevede che il presidente della Fed, Jerome Powell, risponderà a domande sull’impatto delle elezioni sulla Fed durante la conferenza stampa successiva alla riunione del FOMC di questa settimana.

Questo è un tema che interessa molto i partecipanti ai mercati finanziari, non solo perché Powell è stato criticato da Trump sia durante il suo precedente mandato presidenziale sia durante l’attuale campagna elettorale, ma anche perché Trump ritiene che il presidente dovrebbe avere voce in capitolo sulle decisioni della Fed.

Tuttavia, la legge americana garantisce l’indipendenza decisionale della Fed. E lo stesso Trump, nell’ottobre di quest’anno, ha dichiarato di non ritenere di poter ordinare alla Fed cosa fare.

L’unico modo legale in cui Trump potrebbe influenzare la Fed è tramite la nomina di figure chiave. Anche se volesse sostituire Powell, dovrebbe aspettare almeno fino al 2028: il mandato di Powell come presidente della Fed scade a maggio 2026, mentre il suo incarico nel Board of Governors terminerà a gennaio 2028.

Sia per tempistiche che per modalità, la possibilità che Trump influenzi direttamente le decisioni sui tassi della Fed è ancora molto limitata; è probabile che la politica di taglio dei tassi della Fed prosegua fino al prossimo anno.

Jan Hatzius, chief economist di Goldman Sachs, ritiene che la Fed realizzerà i due tagli dei tassi previsti entro la fine dell’anno, e prevede che “questa situazione continuerà nella prima metà del 2025”, aggiungendo in un report che “ci aspettiamo che la Fed effettui quattro tagli consecutivi nella prima metà del 2025, portando il tasso finale al 3,25%-3,5%”.

Per il mercato delle criptovalute, il taglio dei tassi della Fed è una “lama a doppio taglio”. Da un lato, la politica di quantitative easing può portare più capitali dai mercati dei depositi e delle obbligazioni verso quelli a rischio; dall’altro, il rischio di inflazione derivante dai tagli dei tassi è anche un segnale di recessione economica, che alla lunga non favorisce i mercati finanziari.

Nel breve termine, la conclusione delle elezioni presidenziali americane e la decisione sui tassi della Fed di novembre renderanno questa settimana particolarmente importante per la storia delle crypto. Il mercato crypto, con questo doppio “buff”, si avvia a concludere il “Bitcoin halving year” 2024: secondo la storia del mercato, l’anno successivo all’halving segna l’inizio di un nuovo bull market.