Il Regno Unito Revoca il Divieto sulle Criptovalute: i Bitcoin ETPs Ora Sono Negozialibili sulla Borsa di Londra
La recente decisione della Financial Conduct Authority (FCA) di revocare il divieto quadriennale sui prodotti di investimento legati alle criptovalute per i clienti retail rappresenta una pietra miliare per il mercato cripto britannico. A partire da ottobre 2025, gli investitori britannici potranno nuovamente ottenere esposizione a Bitcoin tramite prodotti negoziati in borsa regolamentati (ETP) sul London Stock Exchange (LSE), senza dover acquistare o conservare direttamente la criptovaluta. L'inversione di politica pone fine a una restrizione imposta per la prima volta nel gennaio 2021, che vietava agli investitori retail la possibilità di negoziare ETP e derivati legati alle criptovalute a causa della volatilità percepita del mercato e dei rischi per i consumatori.
Questo sviluppo rappresenta un passo fondamentale nell'integrazione degli asset digitali nella finanza tradizionale. Con una stima di 7 milioni di britannici (circa il 12% degli adulti) già in possesso di cripto-asset, la decisione della FCA apre una nuova via regolamentata agli investitori che cercano un accesso più sicuro e basato su borse per ottenere esposizione a Bitcoin. Il provvedimento segnala inoltre una svolta nell’approccio inglese alle criptovalute: da una posizione di forte restrizione a una di inclusione cauta. Ora, tramite prodotti come iShares Bitcoin ETP (IB1T) di BlackRock, e le offerte di 21Shares, Bitwise, e WisdomTree, sia gli investitori retail che quelli istituzionali possono partecipare al mercato di Bitcoin attraverso canali regolamentati e familiari.
Che cos’è un Bitcoin ETP?
Un Bitcoin Exchange-Traded Product (ETP) è uno strumento d’investimento regolamentato che consente agli investitori di ottenere esposizione alle variazioni di prezzo di Bitcoin tramite la borsa valori. Invece di acquistare e detenere direttamente la criptovaluta, gli investitori comprano quote di un prodotto che replica il valore di mercato di Bitcoin. Ogni quota rappresenta una porzione di Bitcoin detenuta dall’emittente o dal custode, il che significa che il prodotto è fisicamente supportato da Bitcoin conservati in sicurezza.
In termini semplici, un Bitcoin ETP permette agli investitori di seguire la performance di Bitcoin senza gestire wallet, exchange o chiavi private. Viene negoziato come una azione o un ETF, e può essere acquistato tramite conti broker tradizionali o anche all’interno di strumenti fiscalmente vantaggiosi come ISAs o SIPPs nel Regno Unito. Gli investitori evitano le complessità tecniche della detenzione di Bitcoin, ma beneficiano (o subiscono perdite) in base ai suoi movimenti di prezzo.
I Bitcoin ETP sono leggermente diversi dai tradizionali Exchange-Traded Funds (ETF). Pur essendo entrambi negoziati in borsa e replicando asset sottostanti, la maggior parte dei Bitcoin ETP sono strutturati ai sensi del Securities Act del 1933, e non del Investment Company Act del 1940 che regola la maggior parte degli ETF. Di conseguenza, non sono soggetti alle stesse regole operative e protezioni per gli investitori. Inoltre, i Bitcoin ETP tendono ad avere commissioni di gestione più elevate e potrebbero non offrire gli stessi livelli di tutela regolamentare degli ETF tradizionali.
Il principale vantaggio degli ETP è l’accessibilità e la semplicità: gli investitori possono ottenere esposizione a Bitcoin senza le problematiche degli exchange crypto o dei rischi di custodia. Tuttavia, questa comodità ha un prezzo: gli investitori non “possiedono” realmente Bitcoin, ma solo una sua rappresentazione. Dipendono inoltre dalla capacità dell’emittente di custodire i Bitcoin in sicurezza e il valore del prodotto può variare bruscamente a causa della volatilità del mercato. In altre parole, i Bitcoin ETP rendono l’investimento in cripto più semplice, ma non meno rischioso.
Perché il regolatore UK ha finalmente aperto le porte ai Bitcoin ETP
Per anni, il Regno Unito ha mantenuto una delle posizioni più rigide sui prodotti di investimento collegati alle criptovalute. Nel gennaio 2021, la Financial Conduct Authority (FCA) ha vietato ufficialmente agli investitori retail l’acquisto, la negoziazione e la detenzione di derivati e note negoziabili legati alle criptovalute (ETN). Il regolatore sosteneva che tali prodotti fossero “inadatti al consumo retail” per via dell’alta volatilità, le difficoltà di valutazione e il rischio di perdite finanziarie. All’epoca, questo divieto rifletteva lo scetticismo diffuso verso gli asset digitali, ancora visti come speculativi e in gran parte non regolamentati.
Da allora, però, il panorama delle criptovalute è cambiato radicalmente. L’adozione istituzionale è aumentata e grandi economie come Stati Uniti e Hong Kong hanno già approvato Bitcoin ETF, legittimando la categoria nell’ambito dei mercati regolamentati. Nel frattempo, l’infrastruttura di mercato crypto è maturata, con migliori sistemi di custodia, liquidità superiore e standard regolamentari più chiari. Questi sviluppi hanno spinto la FCA a riconsiderare la propria posizione, riconoscendo che un divieto totale non proteggeva più gli investitori, anzi spingeva i trader verso piattaforme offshore non regolamentate.
Nel maggio 2024, la FCA ha revocato il suo divieto, aprendo la strada alla negoziazione di Bitcoin ed Ethereum ETP sul London Stock Exchange (LSE). Sebbene questi prodotti siano attualmente riservati ai clienti professionali e istituzionali, la decisione rappresenta una svolta normativa che riconosce la crescente legittimità delle criptovalute all’interno del sistema finanziario. La scelta riflette una strategia più ampia: adottare la regolamentazione, non la restrizione. Portando i Bitcoin ETP all’interno delle borse regolamentate, il Regno Unito mira a tutelare gli investitori tramite governance, audit e requisiti di trasparenza, piuttosto che tramite l’esclusione. Questo approccio si allinea con l’obiettivo governativo di rendere il Regno Unito un hub globale del crypto, coniugando innovazione e tutela e rafforzando la posizione di Londra come centro finanziario d’avanguardia.
I primi Bitcoin ETP live sulla LSE
Dopo la decisione storica della FCA nel maggio 2024, il London Stock Exchange (LSE) ha ufficialmente aperto la negoziazione di Bitcoin ed Ethereum Exchange-Traded Products (ETP), segnando un momento storico per il sistema finanziario britannico. Questo debutto ha rappresentato la prima quotazione di prodotti d’investimento crypto regolamentati su una delle più antiche e stimate borse mondiali — una pietra miliare che ha posto Londra tra i protagonisti nel settore globale degli asset digitali.
Le prime quotazioni sono arrivate da emittenti di spicco come WisdomTree, 21Shares e Invesco, tutte realtà già operative nell’ambito degli ETP crypto in Europa. Ogni prodotto è fisicamente garantito dalla relativa criptovaluta — il provider detiene per ogni quota emessa una quantità equivalente di Bitcoin o Ether in depositi istituzionali di alto livello. Grazie a questa struttura, gli investitori possono ottenere esposizione al prezzo delle cripto senza gestire direttamente asset digitali, beneficiando della negoziazione regolamentata, prezzi trasparenti e liquidità giornaliera sulla LSE.
La reazione del mercato al lancio è stata estremamente positiva. Gli investitori istituzionali hanno accolto la notizia come il tanto atteso collegamento tra finanza tradizionale ed economia crypto. Gli analisti hanno visto il debutto come un momento simbolico per il Regno Unito — il segnale che Londra sta tornando ad abbracciare l’innovazione finanziaria. Sebbene gli investitori retail restino ancora esclusi, il successo di queste quotazioni dovrebbe preparare il terreno per una partecipazione più ampia e potrebbe infine portare all’approvazione di Bitcoin ETF spot nel Regno Unito. In sostanza, il lancio dei Bitcoin ETP sulla LSE segna il ritorno ufficiale del Regno Unito nella corsa crypto globale — questa volta con regolamentazione e credibilità al centro.
Come si confrontano i Bitcoin ETP del Regno Unito con i Bitcoin ETF degli Stati Uniti
Il debutto dei Bitcoin ETP sul London Stock Exchange (LSE) porta naturalmente al confronto con i Bitcoin ETF statunitensi, che hanno iniziato a essere negoziati nel gennaio 2024 dopo l’approvazione della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Entrambi i prodotti permettono agli investitori di ottenere esposizione al prezzo di Bitcoin su mercati regolamentati, ma differiscono sensibilmente per accessibilità, struttura e regolamentazione. Queste differenze evidenziano come ciascun paese stia modellando il proprio approccio all’integrazione delle criptovalute.
L’approccio USA: Bitcoin ETF per tutti
Negli Stati Uniti, i Bitcoin Exchange-Traded Funds (ETF) sono accessibili sia a investitori retail che istituzionali. Questi fondi sono basati su spot, cioè fisicamente garantiti da Bitcoin conservati in custodia regolamentata. L’approvazione da parte della SEC dei Bitcoin ETF spot nel gennaio 2024 è stato un momento di svolta per l’industria, legittimando l’investimento crypto nel mondo della finanza tradizionale. Da allora, gli ETF statunitensi hanno attratto una forte domanda sia da parte degli investitori individuali che istituzionali.
Punti principali degli ETF Bitcoin USA:
Accessibili a tutti gli investitori tramite piattaforme di brokeraggio standard.
Emessi da grandi istituzioni finanziarie come BlackRock, Fidelity e Ark Invest.
Fisiamente garantiti da Bitcoin detenuti da custodi regolamentati.
Hanno attratto miliardi di dollari di afflussi dal lancio.
Operano sotto l’Investment Company Act del 1940, che offre stringenti protezioni agli investitori.
Il modello UK: Bitcoin ETP solo per istituzionali
Il Regno Unito ha adottato una rotta più cauta. Sebbene la Financial Conduct Authority (FCA) abbia revocato il divieto sulle cripto e approvato la negoziazione di Bitcoin ed Ethereum ETP sulla London Stock Exchange a maggio 2024, questi prodotti sono attualmente limitati agli investitori professionali e istituzionali. La FCA continua a limitare l’accesso agli investitori retail per via dei timori legati alla volatilità e al rischio per i singoli.
Punti principali degli ETP Bitcoin UK:
Accessibili solo a investitori professionali e istituzionali.
Fisiamente garantiti da Bitcoin o Ether detenuti in custodia di livello istituzionale.
Strutturati come Exchange-Traded Products (ETP) anziché ETF.
Regolamentati dalla FCA e quotati sul London Stock Exchange.
Nonostante queste differenze, entrambi i mercati condividono l’obiettivo di rendere l’investimento in Bitcoin più sicuro e trasparente. Mentre gli Stati Uniti puntano sull’accessibilità tramite ETF retail, il Regno Unito segue un approccio cauto, partendo dalle istituzioni e puntando in futuro a una partecipazione più ampia.
Cosa significa il lancio per gli investitori crypto e il mercato UK
Il debutto dei Bitcoin ETP sul London Stock Exchange segna un punto di svolta nel panorama finanziario del Regno Unito, segnalando che il crypto ha guadagnato un posto a livello istituzionale. Per gli investitori professionali, introduce un modo regolamentato, trasparente e sicuro per ottenere esposizione a Bitcoin senza detenerlo direttamente. Fondi pensione, gestori di asset e hedge fund possono ora investire in Bitcoin all’interno dei sistemi di conformità esistenti, il che potrebbe portare a significativi afflussi di capitali e migliorare la liquidità dell’intero mercato degli asset digitali.
Sebbene gli investitori retail rimangano oggi esclusi, questo nuovo scenario pone le basi per un accesso di mercato più ampio in futuro. È chiaro che la FCA intende testare dapprima il segmento istituzionale, assicurandosi che il mercato funzioni in sicurezza prima di aprirlo al grande pubblico. Nel tempo, una buona adozione e una governance solida potrebbero spingere la regolamentazione ad ampliare l’accesso, ponendo il Regno Unito come leader globale che unisce la tradizione finanziaria all’innovazione digitale.
Le sfide future e le prossime tappe
Nonostante l’ottimismo che accompagna il debutto dei Bitcoin ETP nel Regno Unito, restano numerose sfide. La principale resta l’accesso limitato agli investitori: con la partecipazione retail ancora proibita, la crescita dipenderà dall’appetito istituzionale. La cautela regolamentare potrà inoltre rallentare l’espansione rispetto agli Stati Uniti, dove gli ETF spot su Bitcoin hanno visto una domanda esplosiva. Inoltre, volatilità, rischi informatici e l’evoluzione dei parametri internazionali mettono costantemente alla prova la fiducia dei regolatori nei confronti dei prodotti basati su crypto.
Ciononostante, la visione a lungo termine resta molto positiva. Consentendo i Bitcoin ETP sul London Stock Exchange, il Regno Unito ha compiuto un passo essenziale verso l’integrazione degli asset digitali nell’ecosistema finanziario tradizionale. Quando la fiducia degli investitori crescerà e le basi regolamentari si consolideranno, la FCA potrebbe autorizzare in futuro anche l’accesso retail — una decisione che aprirebbe completamente le porte a uno dei mercati di investimento più grandi del mondo. Al momento, l’approccio del Regno Unito lancia un messaggio chiaro: il crypto è qui per restare, e va gestito — non bandito.
Conclusione
La decisione del Regno Unito di revocare il divieto sulle cripto e consentire i Bitcoin ETP sul London Stock Exchange rappresenta un momento cruciale sia per la finanza tradizionale che per gli asset digitali. Segnala che la fase speculativa delle criptovalute ha lasciato spazio a investimenti regolamentati, offrendo agli istituzionali un modo più sicuro e trasparente per ottenere esposizione a Bitcoin. Questa mossa non solo incrementa la credibilità del mercato, ma posiziona anche Londra al fianco di New York e Hong Kong come punto chiave nella prossima fase di integrazione globale del mondo cripto.
Sebbene gli investitori retail dovranno attendere il loro turno, il terreno è stato preparato per un’inclusione più ampia. Se l’adozione istituzionale avrà successo e la governance resterà solida, la FCA potrebbe aprire in futuro l’accesso a tutti gli investitori, inaugurando una nuova era per la partecipazione regolamentata al mercato crypto nel Regno Unito. In molti modi, questo è solo l’inizio: un passo cauto ma deciso verso la fusione tra le migliori pratiche della finanza tradizionale e l’innovazione della tecnologia blockchain.
