La Polonia sta affrontando uno scontro politico acceso dopo che il Presidente Karol Nawrocki ha rifiutato di approvare un importante disegno di legge sulla regolamentazione delle criptovalute, scatenando festeggiamenti nella comunità degli asset digitali e forti critiche all'interno del governo. L'annuncio, fatto lunedì, è rapidamente diventato uno dei momenti politici più divisivi dell'anno.
La proposta respinta, nota come Crypto-Asset Market Act, mirava a introdurre alcune delle regole sulle criptovalute più severe della regione. Tuttavia, Nawrocki ha dichiarato che la legislazione andava troppo oltre, avvertendo che avrebbe potuto minacciare le libertà personali e destabilizzare il sistema finanziario polacco. Il suo ufficio ha descritto il disegno di legge come “una vera minaccia ai diritti civili, all'autonomia della proprietà e all'equilibrio istituzionale.”
Una delle preoccupazioni maggiori era una clausola che consentiva alle autorità di bloccare rapidamente i siti web collegati ai servizi di asset digitali. Il team del presidente ha criticato la disposizione definendola vaga, facilmente soggetta ad abusi e aperta a una censura arbitraria.
Nawrocki ha inoltre sottolineato l'eccessiva complessità del disegno di legge. Con diverse centinaia di pagine, i critici hanno affermato che era molto più complicato rispetto alle regole in paesi vicini come Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca. Ha avvertito che una regolamentazione così pesante avrebbe spinto gli innovatori polacchi delle criptovalute verso mercati più favorevoli come Lituania o Malta.
Il presidente si è inoltre opposto a quelle che ha definito “tasse di supervisione punitive”, sostenendo che avrebbero danneggiato le startup polacche nel settore crypto e avvantaggiato ingiustamente banche straniere e grandi corporation. Ha insistito che la legge avrebbe potuto compromettere la competitività tecnologica della Polonia in un momento cruciale per il settore.
I leader dell'industria crypto hanno accolto con favore il veto, affermando che Nawrocki ha fermato regole che avrebbero potuto rallentare il mercato interno e soffocare l'innovazione.
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La decisione ha suscitato una reazione immediata. Il Ministro delle Finanze Andrzej Domański ha accusato il presidente di aver scelto “il caos invece della responsabilità”, sostenendo che una supervisione debole lascia già molti polacchi vulnerabili alle frodi. Ha avvertito che Nawrocki dovrà “assumersi le conseguenze” per aver bloccato protezioni più forti.
Il Vice Primo Ministro Radosław Sikorski ha aggiunto che il disegno di legge era stato concepito per tutelare i cittadini. Se dovessero verificarsi turbolenze di mercato, ha detto, “i polacchi sapranno esattamente a chi puntare il dito.”
Anche Peter Boris ha criticato il veto, osservando che ora la Polonia è l'unico paese dell'UE senza adeguate protezioni contro le frodi crypto. Ha paragonato la situazione allo scandalo SKOKi del passato e ha sottolineato che il disegno di legge avrebbe posto il settore crypto sotto la supervisione dell'autorità di regolamentazione finanziaria polacca, una supervisione ora assente.
Nel frattempo, gli economisti hanno osservato che il Markets in Crypto-Assets Regulation (MiCA) dell'UE introdurrà tutele per gli investitori a livello di blocco entro la metà del 2026, il che secondo loro dovrebbe alleviare la pressione normativa sulla Polonia per il momento.
