Tether si prepara a una storica diversificazione con l’oro

L’oro è già una delle principali garanzie di Tether a sostegno delle sue stablecoin. Ma la società ha appena raggiunto un traguardo senza precedenti: passare da semplice detentrice di oro ad investitore attivo in tutto il settore, dalle miniere alle società di royalty. Con 8,7 miliardi di dollari custoditi a Zurigo e una stablecoin garantita dall’oro, Tether sta scrivendo un nuovo capitolo della sua storia e ridefinendo il suo ruolo nell’ecosistema globale delle criptovalute.

Quando Tether si insedia dietro le quinte del mercato dell’oro

Tether, emittente di USDT, detiene già 8,7 miliardi di dollari in lingotti d’oro, depositati in un caveau a Zurigo. Questo oro fisico sostiene la stablecoin Tether Gold (XAUt), la cui capitalizzazione di mercato ha recentemente superato 1,3 miliardi di dollari. Ma la società vuole andare oltre: ha avviato discussioni con società minerarie e di royalty come Elemental Altus.

A giugno, Tether ha acquisito quasi il 38% di questa società canadese per circa 82 milioni di dollari, con l’opzione di superare il 50% di proprietà. L’obiettivo è chiaro: posizionarsi lungo tutta la catena del valore del metallo giallo. 

In un mercato in cui la credibilità resta la chiave della competizione, Tether cerca di rassicurare partner e critici. Ancorando il suo impero crypto a un asset tangibile e millenario, la società invia un segnale forte.

Oro, Bitcoin e retorica: Tether vuole sedurre gli investitori crypto

Il prezzo dell’oro ha raggiunto un massimo di 3.587 dollari l’oncia all’inizio di settembre, un aumento del 90% dal 2022. Questo balzo è spiegato dagli acquisti record delle banche centrali, desiderose di proteggersi da sanzioni e volatilità del dollaro. Per Tether, questa dinamica è un’opportunità.

Per Paolo Ardoino, l’oro incarna un rifugio senza tempo contro le incertezze monetarie. Alla conferenza Bitcoin 2025, ha presentato questo metallo come uno specchio naturale di bitcoin, ricordando che entrambi condividono uno status di rarità e indipendenza dagli Stati.

Il successo della stablecoin XAUt illustra questa narrazione. Nell’agosto 2025, in un solo giorno di emissione sono stati immessi token per un valore di 437 milioni di dollari, portando la sua capitalizzazione di mercato oltre 1,3 miliardi. Per gli investitori crypto, abituati alla volatilità, la promessa è allettante: combinare la liquidità delle stablecoin con la solidità di un asset rifugio. 

Tether si posiziona così come un ponte inedito tra due mondi che molti credevano incompatibili.

Un fondo sovrano crypto mascherato?

La strategia di Tether va ben oltre l’oro. Negli ultimi anni, la società crypto ha investito i suoi profitti in oltre 120 società, dall’agricoltura all’energia. Ha investito 600 milioni di dollari in Adecoagro, un gruppo agricolo brasiliano, 45 milioni nel petrolio e detiene partecipazioni in Orionx (Cile) e Bit2Me (Spagna).

Questa diversificazione assomiglia sempre più a quella di un fondo sovrano. Non finanziato da entrate fiscali, ma dai profitti di USDT, la cui capitalizzazione di mercato supera i 160 miliardi di dollari.

Alcune cifre che parlano da sole

• 8,7 miliardi di dollari: valore dei lingotti d’oro detenuti da Tether a Zurigo;
• 1,3 miliardi: capitalizzazione di Tether Gold (XAUt) dopo un’emissione record ad agosto;
• 38%: quota di Tether in Elemental Altus, società canadese di royalty sull’oro;
• 120 società: numero di partecipazioni di Tether nei settori energia, agricoltura e crypto.

Per gli operatori tradizionali, questa espansione è sorprendente. Un leader del settore delle materie prime ha confidato: 

Tether è la società più strana con cui abbia mai lavorato. 

Ma proprio questo carattere atipico permette all’azienda di reinventarsi, all’incrocio tra finanza tradizionale e innovazione crypto.

Solo un mese dopo aver annunciato 5,7 miliardi di dollari di profitti semestrali, Tether sta vivendo una nuova trasformazione sostenendosi con l’oro. Questa diversificazione conferma il suo ruolo centrale nella finanza digitale. Ma solleva anche una domanda: la società crypto non sta forse cercando di diventare l’equivalente di uno Stato, costruendo un proprio fondo sovrano a partire dalle stablecoin?