La Corea del Sud smantella una rete di hacker dopo perdite di criptovalute per milioni di dollari

La polizia di Seoul ha smantellato una rete internazionale di hacker che prendeva sistematicamente di mira gli individui più ricchi della Corea del Sud, incluso Jungkook dei BTS e importanti dirigenti d'azienda, dopo che il gruppo aveva sottratto 28,1 milioni di dollari (₩39 miliardi) dai conti finanziari e crypto delle vittime.

L'Unità di Investigazione Informatica dell'Agenzia di Polizia Metropolitana di Seoul ha annunciato giovedì l'arresto di 16 sospetti, tra cui due capi cinesi che avrebbero orchestrato lo schema da basi in Cina e Thailandia tra luglio 2023 e aprile 2024, secondo quanto riportato da Korea Joongang Daily.

"Questo incidente mette in evidenza una realtà critica: le organizzazioni criminali internazionali stanno prendendo sistematicamente di mira entità coreane, e la maggior parte delle istituzioni domestiche non dispone di difese adeguate contro le loro avanzate capacità di hacking," ha dichiarato Rich O., regional manager APAC presso il produttore di hardware wallet OneKey, a Decrypt.

Secondo la polizia, l'organizzazione criminale ha violato siti web governativi e di istituzioni finanziarie per rubare dati personali di individui facoltosi, utilizzando poi queste informazioni per creare oltre 100 account telefonici fraudolenti che hanno aggirato i sistemi di sicurezza e permesso l'accesso non autorizzato ai conti bancari e crypto delle vittime.

Sebbene abbiano raccolto dati da 258 individui di alto profilo, tra cui 28 investitori crypto, 75 dirigenti d'azienda, 12 celebrità e 6 atleti, i tentativi di furto effettivi sarebbero stati compiuti solo contro 26 persone, i cui saldi complessivi ammontavano a 39,8 miliardi di dollari (₩55,22 trilioni).

Tra questi, gli hacker avrebbero derubato 16 vittime, con il più grande furto crypto singolo che ha raggiunto i 15,4 milioni di dollari (₩21,3 miliardi).

Le istituzioni finanziarie hanno bloccato ulteriori tentativi di furto per un valore di 18 milioni di dollari (₩25 miliardi) che prendevano di mira altri 10 vittime, prevenendo così ulteriori perdite.

I possessori di crypto sono “bersagli principali”

I possessori di crypto sono diventati "bersagli principali", ma rimangono solo una parte degli individui facoltosi presi di mira dagli hacker, ha detto O.

Ha affermato che il caso rappresenta “un nuovo livello di minaccia informatica” a causa del “sistematico hacking di istituzioni governative e finanziarie per profilare individui ricchi.”

Nel caso di Jungkook, gli aggressori avrebbero tentato di sottrarre 6,1 milioni di dollari (₩8,4 miliardi) in azioni Hybe entertainment a gennaio, dopo il suo arruolamento militare.

Tuttavia, i sistemi bancari hanno segnalato l'attività insolita e la sua società di gestione è intervenuta, bloccando i trasferimenti non autorizzati.

Le autorità sono riuscite a congelare e restituire 9,2 milioni di dollari (₩12,8 miliardi) alle vittime grazie a misure di risposta rapida.

I due presunti capi sono stati arrestati a Bangkok con l'aiuto di Interpol. Uno degli accusati è stato estradato in Corea per affrontare 11 capi d'accusa, tra cui crimini di rete ed economici.

"Questo episodio di aggiramento del sistema di autenticazione non faccia a faccia è 'senza precedenti', e le ingenti somme a cui si aveva accesso 'avrebbero potuto facilmente portare a un crimine ancora più grande'," ha dichiarato Oh Gyu-sik, capo della 2ª Unità di Investigazione Informatica dell'Agenzia di Polizia Metropolitana di Seoul.

"Considerate le ripetute violazioni delle agenzie governative coreane e degli operatori di telecomunicazioni, è essenziale una strategia di difesa multilivello," ha affermato O.

Ha invocato "una verifica dell'identità più rigorosa" per i servizi di telecomunicazione e "un forte coordinamento delle forze dell'ordine internazionali" per combattere le operazioni di criminalità informatica transfrontaliera, poiché “questo ha coinvolto organizzazioni criminali cinesi.”