Le ondate di calore invecchiano il corpo come il fumo o l'alcol, secondo uno studio di 15 anni
Vuoi vivere su una spiaggia soleggiata dopo la pensione? Ripensaci.
L’esposizione ripetuta alle ondate di calore invecchia il corpo umano a un ritmo paragonabile al fumo di sigaretta o al consumo eccessivo di alcol, secondo una ricerca che ha monitorato quasi 25.000 adulti a Taiwan per 15 anni.
Lo studio, pubblicato questa settimana su Nature, ha rilevato che per ogni aumento di 1,3 gradi Celsius nell’esposizione cumulativa al calore, i partecipanti invecchiavano biologicamente di 0,023-0,031 anni—circa 8-11 giorni. I lavoratori manuali e i residenti rurali hanno sperimentato effetti peggiori: i lavoratori all’aperto hanno mostrato un invecchiamento biologico di 33 giorni rispetto ai circa 9-11 giorni della popolazione generale.
“Anche se il numero in sé può sembrare piccolo, nel tempo e su larga scala questo effetto può avere importanti implicazioni per la salute pubblica,” ha dichiarato Cui Guo, epidemiologa ambientale presso l’Università di Hong Kong che ha guidato la ricerca, a Nature.
I risultati rappresentano la prima valutazione completa di come l’esposizione prolungata al calore influenzi il processo di invecchiamento a livello cellulare. Studi precedenti si erano concentrati principalmente sulle morti immediate legate al calore, ma questa ricerca rivela danni che si accumulano negli anni, non necessariamente letali nel breve termine, ma comunque dannosi per la durata della vita.
Come il calore ti uccide lentamente
Prima di comprendere questa ricerca, è importante ricordare che ci sono almeno due tipi di “età” da considerare: Età Cronologica (da quanto tempo sei vivo) ed Età Biologica (il tuo corpo si comporta meglio o peggio rispetto alla tua età cronologica?).
Quindi, supponiamo che tu sia una rock star che vive una vita di sesso, droga e rock and roll. La tua età cronologica è di 30 anni, ma potresti avere un’età biologica di 45 anni perché non riesci a fare ciò che una persona sana di 30 anni può fare—ad esempio, correre per 30 minuti, respirare abbastanza ossigeno, e così via.
I ricercatori hanno calcolato l’età biologica utilizzando misurazioni della pressione sanguigna, marcatori di infiammazione e valutazioni della funzione epatica, polmonare e renale. Quando l’età biologica supera quella cronologica, segnala un deterioramento fisico più rapido e un rischio maggiore di malattie.
Lo studio ha scoperto che il calore danneggia il corpo attraverso molteplici vie. I dati sulla temperatura hanno mostrato che i telomeri—i cappucci protettivi dei cromosomi—si accorciano con l’esposizione al calore. Un aumento della temperatura media giornaliera (circa 9,5-10,8°C) è stato associato a un accorciamento dei telomeri che va dal 2,96% nell’esposizione immediata al 6,69% in un periodo di due settimane.

Fegato, polmoni e reni hanno mostrato gli effetti di invecchiamento più pronunciati. Il sistema cardiovascolare si è rivelato particolarmente vulnerabile, con i partecipanti più anziani che hanno sperimentato un aumento dello sforzo sul ventricolo sinistro durante lo stress da calore. Studi sugli animali citati nella ricerca hanno inoltre documentato danni correlati al calore all’intestino e al cervello.
I lavoratori manuali che trascorrono le giornate all’aperto hanno mostrato un invecchiamento biologico circa tre volte superiore rispetto alla popolazione generale sotto simile esposizione al calore. Le comunità rurali, dove l’accesso all’aria condizionata rimane limitato, hanno vissuto disparità simili.
Il team di ricerca ha osservato una certa adattabilità nel corso dei 15 anni di studio—l’impatto dell’invecchiamento è diminuito leggermente man mano che i partecipanti si adattavano all’esposizione al calore. Ma gli effetti dannosi non sono mai scomparsi del tutto. “Se l’esposizione alle ondate di calore si accumula per diversi decenni, l’impatto sulla salute sarà molto maggiore di quanto abbiamo riportato,” ha osservato Guo.
Ma non tutto è perduto.
Gli scienziati hanno già identificato diversi interventi che potrebbero rallentare l’invecchiamento correlato al calore. I biomarcatori legati alla neuroinfiammazione e allo stress ossidativo—including neuron-specific enolase o i livelli di cortisolo—hanno risposto entro poche ore o giorni quando le persone hanno ridotto l’esposizione al calore tramite strategie di raffreddamento.
Se vuoi un promemoria meno complesso per preservare la tua giovinezza, l’esercizio in acqua si è dimostrato particolarmente efficace, mantenendo bassa la temperatura corporea e preservando la forma cardiovascolare. Un’adeguata idratazione, combinata con metodi di raffreddamento esterni come docce fredde e la ricerca dell’ombra, riduce il carico di calore interno.
Anche il tempismo è importante. I marcatori infiammatori come IL-6 e IL-10 si sono adattati entro poche ore dagli interventi di raffreddamento. Gli indicatori della funzione renale sono migliorati in pochi giorni. Tuttavia, i ricercatori hanno avvertito che i danni cumulativi da anni di esposizione al calore potrebbero essere più difficili da invertire.
Quindi forse dovresti riconsiderare la Florida o le Hawaii come opzioni per la pensione. L’Alaska potrebbe essere un posto più salutare.
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